Arnaldisti
 

ARNALDO DA BRESCIA: UN RADICALE RIFORMATORE

Arnaldo fu un riformatore religioso nato a Brescia tra la fine dell'XI e inizio XII secolo. Fin da giovane denunciò nelle sue prediche la corruzione del clero e della Chiesa: essi dovevano rinunciare ai beni materiali e al potere temporale per dedicarsi alla povertà spirituale. All'età di venticinque anni si trasferì a Parigi, in Francia, per frequentare la Scuola di Abelardo e studiare la Sacra Scrittura. Il rapporto tra Arnaldo e il suo maestro fu molto importante perché quest'ultimo confermò le idee del riformatore sostenendo che ogni cristiano doveva essere consapevole della propria fede senza dipendere da uomini di Chiesa. Nel 1139, però, le loro visioni furono giudicate come eretiche nel secondo Concilio Lateranense di Sens dall'abate francese Bernardo di Clairvaux condannandoli al silenzio in un monastero.

Dopo essere tornato a Roma nel 1145 come penitente, grazie a Papa Eugenio III, fondò la setta eretica degli Arnaldisti proponendo delle tesi antipapali; queste idee furono accolte con entusiasmo dalla popolazione in Campidoglio e nelle orazioni pubbliche, ma purtroppo, dopo qualche anno, fu nuovamente accusato per eresia e al silenzio. Inizialmente venne espulso da Roma e consegnato a Federico Barbarossa. Questo lo condannò all'impiccagione e successivamente anche al rogo nel 1155. Le sue ceneri vennero disperse nel fiume Tevere in modo da non far nascere in futuro un suo culto popolare.